Colloquio con Claudio Bertini “Il Vespucci mette il futuro in cantiere”
Articolo a cura di Port News.
La scelta strategica è già stata compiuta da tempo: l’Interporto Amerigo Vespucci, a cinque chilometri di distanza dallo scalo labronico, è ormai un retro porto a servizio del sistema di Livorno e Piombino. A sancirlo non è soltanto il protocollo di intesa del maggio 2016 per la revisione del Piano industriale, con il quale Port Authority e Regione Toscana si erano impegnati a garantire la ristrutturazione del debito attraverso un piano di rientro da far digerire alle banche creditrici, ma la realtà: basta andare sulla superstrada Livorno-Pisa-Firenze per rendersene conto.
Il Vespucci, capitale pubblico-privato, si estende su tre milioni di metri quadri, con una posizione baricentrica rispetto ai poli industriali toscani del conciario, cartario, lapideo, chimico e agroalimentare, a due passi dalle autostrade e dall’Aeroporto di Pisa, e con un terminal ferroviario da 130 mila metri quadrati che funziona a pieno ritmo, grazie anche al collegamento – attivato a luglio del 2016 – con il Quadrante Europa: un servizio su rotaia affidato a DB Cargo Italia, parte del Gruppo DB Cargo, e gestito da Hangartner Terminal Srl, controllata di DB Schenker, con partenze da Verona in programma ogni martedì, giovedì e sabato pomeriggio.
In questi mesi, lo sviluppo del Vespucci ha risentito non poco della situazione di crisi generalizzata originata dalla diffusione del Coronavirus, al pari di ogni altra realtà portuale e interportuale italiana…
Articolo tratto da www.portnews.it